S.O.S.

mi aggiro come un fantasma. Ci sono ma anche no. Sono così presa da tutta questa vicenda che non riesco a fermare i pensieri che ruotano ossessivamente e ininterrottamente nella mia testa. Solo il sonno, per fortuna, riesce nell'intento.
Sono stanca, spossata. Mi trovo in un vicolo cieco e non riesco a venirne fuori: ho deciso che mi opero, ma non sono convinta al 100% del GB e preferirei la VSG.
Questo mio malessere è così evidente che Ronald mi chiede ogni momento come sto. 
Prima, parlando con lui, per cercare di venirne a capo, dopo avergli esposto per l'ennesima volta tutte le mie perplessità sul GB, sono scoppiata in un pianto dirotto e incontrollato.
Sono allo stremo delle mie forze psicologiche ma anche fisiche e, paralizzata, non riesco ad andare avanti.
Lui allora, che è "l'uomo delle soluzioni" e non dei problemi, ha preso in mano la situazione e mi ha fissato un appuntamento telefonico per domani mattina con un'altra PA (Physician Assistant) del team bariatrico dello Slotervaart, la signora van Meel.
Le parlerò apertamente di tutti i miei dubbi e spero che lei riesca a darmi una chiave di lettura diversa, che mi aiuti a svincolarmi dal pantano di sgomento in cui mi trovo.

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