giorno horribilis


 Spesso il male di vivere ho incontrato: 
      era il rivo strozzato che gorgoglia, 
      era l'incartocciarsi della foglia 
      riarsa, era il cavallo stramazzato. 

     Bene non seppi, fuori del prodigio 
      che schiude la divina Indifferenza: 
      era la statua nella sonnolenza 
      del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. 

Eugenio Montale
[da Ossi di seppia, 1925]


il 4 settembre quello che temevamo purtroppo è accaduto.
Ancora non ci posso credere. E' surreale. Qualche giorno fa quando ci siamo sentiti al telefono, tu incoraggiavi me dicendomi di non preoccuparmi per la mia salute che tutto sarebbe andato bene. Abbiamo parlato, di come siamo simili nella nostra impulsività e temperamento pasionario. Di come il nostro essere ci porta talvolta a rendere la nostra vita inutilmente difficile.
Sia io che Ronald avevamo capito che, di nuovo, non stavi bene. Eri irrequieto. Ci hai detto che sentivi il bisogno di svuotarti la testa e per questo avevi deciso di andare da solo, per un paio di settimane, a raccogliere mele in Zeeland. Cercavi disperatamente un pò di pace. O almeno così volevi credere. Ora ti ritrovi in terapia intensiva in coma.
Ben... Ben... Ben...che hai fatto? Che ti sei fatto? Non ci posso credere. Non ci voglio credere.
Così brillante, creativo, acuto, geniale, dalle emozioni viscerali, vinto, però, dal proprio mal di vivere. Più forte di te, più forte di tutto e di tutti. Alla fine anche chi ti vuole bene ne esce amaramente sconfitto, amico mio.
14.09.2010 - Ronald*Benfoon*Donatella

Voglio pensarti così.


     

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