che siccome che sono cecata

si fa per dire, ma mica tanto, urgono provvedimenti. E sì superata la frontiera dei 40 anni, gli acciacchi tipici di questa età si cominciano a far sentire, uno per tutti la presbiopia.
Un anno e mezzo fa ho cominciato a vederci meno bene da vicino. Qui usa che, a meno che non ci siano delle patologie particolari, la visita oculistica può essere fatta direttamente dagli ortoptisti di qualsiasi ottica. Quindi mi recai da uno dei più rinomati qui nella mia città. Mi fece una visita accurata il cui esito fu +0,75 diottrie per occhio. Il signore mi consigliò candidamente di non usare alcun tipo di occhiale per il momento, e questo per evitare che gli occhi s'impigrissero e finire, nel giro di qualche anno, con lenti a fondo di bottiglia. Sarei potuta tornare a controllare la vista di nuovo fra un anno. 
Questa onestà e correttezza, mi sorprese molto, come anche il fatto che non mi fu fatto pagare niente per il disturbo. Sono quindi andata avanti così, allontanando sempre un pò di più gli scritti piccoli dai miei occhi per riuscire a leggere qualcosa. 
Negli ultimi mesi, la distanza fra i miei occhi e quello che devo leggere è diventata tale, che dovrei avere  braccia snodabili per raggiungere la giusta distanza di lettura. Gli scritti piccoli non riesco proprio a leggerli da vicino, sono come avvolti nella nebbia. E anche allontanandoli la situazione non migliora.
Stamattina, in giro per spese, passando davanti a un ottico, ho colto l'occasione per farmi dare una controllata. Non era lo stesso della volta precedente.
L'ortoptista mi ha fatto tutte le misurazioni e l'esito, come immaginavo, era diverso: +1 diottria per occhio. La signora mi ha quindi consigliato di usare degli occhiali per lettura +1. Qui si trovano in quasi ogni droghisteria e supermercato per pochi centesimi o euro il paio, lei infatti intendeva quello. Non mi ha spinto a comprare i suoi di occhiali. Io le ho detto che in realtà già li stavo usando, proprio perchè da vicino vedo tutto sfocato. Compiacendosi, mi ha consigliato di rivederci per il controllo annuale. Anche qui non ho pagato nulla.
Di nuovo sono rimasta basita davanti a questa onestà professionale. Sono cose che a me, come italiana, mi lasciano ancora sbalordita, nonostante in questo Paese ci viva da quasi dieci anni.
Sono cresciuta in una società sempre pronta a fregare il prossimo e con i controfiocchi, che, come usa da dire dalle mie parti, giro sempre con la pietra in tasca (n.d.r. l'uomo con la pietra in tasca, difficilmente casca), ovvero sono prevenuta a prescindere. Diciamolo pure, da noi certe manifestazioni di onestà fanno più parte delle rarità che del quotidiano. Una botta alla buona fede altrui, però, è un toccasana, per chi come me, è a malincuore diventata prevenuta per necessità.

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