pubblica irritazione

Arcadio Esquivel
dopo la bella notizia di ieri, la prima cosa fatta stamattina è stata andare al Comune per avviare la procedura per la naturalizzazione. 
Il mio super entusiasmo è stato immediatamente smorzato allo sportello accettazione, da un'impiegata che, seppur gentile, era evidentemente impedita. Con in faccia stampato voglia di lavorare saltami addosso, mi ha fatto girare non poco le bols. 
Ma ho mantenuto la calma e ho aspettato che venisse a capo sul da farsi. Dopo pseudo ricerche sul computer e una telefonata, ha concluso che la responsabile dell'Ufficio Integrazione, che epistolarmente già conosco (fra parentesi un'altra t.d.c.), è in vacanza per due settimane e mezzo e non c'è nessun altro che la sostituisce. Quindi tutto si pospone al suo rientro. Roba da non crederci, ma è così. 
Molto seccata, sono passata alla seconda richiesta: la carta d'identità per Billa, visto che dal 26 giugno l'iscrizione dei figli nel passaporto dei genitori non sarà più valida e i minori dovranno obbligatoriamente possedere un proprio documento d'identità per viaggiare. Anche qui la suddetta signora ha cominciato a tirare fuori un sacco di storie e a menarmela sul fatto che per evitare eccessive lungaggini, dovute all'enormità di richieste che ci si aspettava, i cittadini erano stati invitati (solo un consiglio, quindi) a fare queste richieste in largo anticipo (prima dell'1/5). Io non l'ho fatto. E allora?! Non è mica reato. Il documento lo vengo a richiedere entro i termini di legge e quelli miei. Non mi serve domani la carta d'identità, ma per fine luglio. Mi sembra di essere abbondantemente in anticipo. Persistendo sul mio punto, la guardavo come per dire io non mi muovo di quifattene una ragione, datti una mossa e dimmi i documenti che servono per avviare la pratica. Vedendo la mia esplicita caparbietà, si è dovuta rassegnare a lavorare e mi ha spiegato cosa dovevo fare. 
Per dire che questa tipa si sia guadagnato il premio impiegata dell'anno e che, in generale, il nostro Comune brilli per la competenza, sollecitudine e simpatia dei propri impiegati, proprio no. 
Però, per la legge del  mai dire mai, quando nel pomeriggio sono ritornata, come richiestomi, con Isabella, le foto e gli altri documenti, allo sportello ho trovato una signora che era tutto l'opposto di quella di stamattina: competente, disponibile, solerte e pure simpatica. Insomma ha pareggiato un pò il colpo.
Va pure detto che da quando sono qui l'"esperienza burocratica" è più che positiva e assolutamente non paragonabile ai pessimi standard italiani a cui ero abituata. In generale, tutto funziona molto bene e velocemente e non bisogna essere "amico di" per ottenere qualcosa che spetta di diritto. Quindi posso tranquillamente dire di essere un pò viziata, e quando accadono episodi, come il mio, che non rientrano nelle aspettative, allora sopraggiunge l'irritazione. A sentire gli olandesi, comunque, le lamentele soprattutto sugli impiegati statali, sono praticamente le stesse che facciamo noi sui nostri. 
Deve esserci proprio una specie di maledizione universale su questa categoria. Sembra che nella Pubblica Amministrazione, la maggior parte gli impiegati vengano selezionati quasi esclusivamente in base alle peggiori capacità e caratteristiche e poi vengano addestrati ad esercitarle nell'ambito delle proprie funzioni con il motto: una difficoltà per ogni soluzione. Sarà pure un luogo comune, ma smentirlo diventa impresa titanica.

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