vado dove mi porta il cuore, sempre.

in generale è il mio leitmotiv e questa volta alla lettera, direi. 
Il 26 giugno scorso sono stata contattata dall'Associazione De Hart&Vaat Groep (Gruppo malattie cardio-vascolari) alla quale sono iscritta. Risultando sul loro data base che io soffro di fibrillazione atriale, mi contattavano per chiedermi se volevo essere intervistata dalla nota rivista di salute gezondNU che voleva scrivere un articolo su malattie cardiache con particolare attenzione a pazienti donne in età compresa fra i 25 e i 55 anni. 
Io ho sùbito accettato. Intervista telefonica fatta un paio di settimane dopo e 3 settimane fa, con mia somma sorpresa, la redazione mi comunica che a fine agosto ci sarà anche un servizio fotografico con le tre protagoniste dell'intervista. 
Oggi il fatidico giorno è arrivato. Nel primo pomeriggio eccomi con redattrice, make-up artist, una delle altre due intervistate e fotografo in uno studio fotografico professionale a farmi immortalare. 
L'inibizione e il timore iniziali sono stati spazzati via dalla professionalità e simpatia dello staff in primis, ma anche dalla mia compagna di avventura Judith che, come me, si sentiva una regina in questo contesto un pò glamour. Un pò è così, star per un giorno, lo siamo proprio state. Farsi truccare, vestire, fotografare non è cosa di tutti i giorni per noi.
Joshua, il fotografo, ragazzo dalla sensibilità e talento rimarchevoli, ci ha fatto vedere le foto in anteprima subito dopo averle scattate: a me, sarà per lo stato di estrema euforia in cui mi trovavo, mi sono sembrate una più bella dell'altra. Mi ha messo immediatamente a mio agio con il suo modo gentile e attento di fare. Mentre fotografava mi parlava. Da subito mi ha detto che avevo un bellissimo sorriso e che era proprio quello che voleva vedere. Di tanto in tanto, mentre scattava, mi ripeteva - fammi vedere i denti! - ottenendo proprio quello che voleva. 
Dopo aver finito le foto con me da sola, ne abbiamo scattate un bel pò insieme a Judith. Una ragazza di 22 anni, issima in tutto: alta, bionda e, per quello che ho avuto modo di conoscere, bella anche dentro. Ci siamo abbracciate sul set come se ci conoscessimo da una vita, nelle pose che Joshua suggeriva o in quelle che venivano in testa a noi. Poi è stato il turno di Judith per le foto da sola. Davvero una splendida ragazza. L'altra protagonista dell'intervista, abitando un bel pò distante dallo studio fotografico, non se l'era sentita di venire, quindi nell'articolo verrà pubblicata una sua foto privata. 
Per quanto riguarda me e Judith, Nadine, la redattrice, ci ha detto che ne sceglieranno, per ognuna di noi un paio, e che ci saranno anche spedite per ricordo. L'intervista, invece, comparirà nell'edizione di novembre del mensile in questione. Non vedo l'ora!!!
Dopo questo tornado di emozioni, non posso fare a meno di pensare che, come sempre, ogni cosa nella vita, anche la più difficile, porta in sè sempre qualcosa di buono che, se sul momento non riusciamo a vedere, nel tempo si appaleserà in tutta chiarezza.
Anche questa intervista, frivolezze incluse, è un'altra di quelle esperienze che arricchiscono con un sorriso e come tale l'ho vissuta.
La mia aritmia cardiaca è stato un colpo duro da assorbire. La paura, la rabbia, l'impotenza, hanno lasciato pian piano spazio alla razionalità e all'accettazione. L'ansia rimane, ma non ne sono più prigioniera.
Questo problema mi ha dato la possibilità di conoscermi meglio, accettare i miei limiti imparando a concedere più tempo e spazio a me stessa, mettendo da parte autolesivi sensi di colpa. Fra alti e bassi, apprezzo in maniera più intensa ciò che ho, sono sempre più nel momento, nel presente, con il quale avevo un rapporto a distanza. La gente cerco di prenderla per quella che è, mettendo in aspettativa le mie aspettative, con il duplice vantaggio di  lasciare l'inutile al suo destino e di farsi sorprendere dal piacevole inatteso. Non è che mi riesca sempre chiudere le frontiere, ma i progressi ci sono e so di essere sulla buona strada. Sono in generale più positiva e aperta ai cambiamenti che mi riguardano. Mi espongo di più uscendo dalla mia confortevole zona di sicurezza. Spesso mi domando: cosa ho da perdere?! Ecco appunto, cosa ho da perdere! Sarà più "rischioso", ma ne vale la pena vivere con intensità e con un pizzico di sano egoismo.
La fibrillazione, anche se in maniera brusca, mi ha dato la sveglia: in un attimo tutto può finire, non c'è tempo per perdere tempo. La vita è bella così com'è.
Insomma, il mio cuore farà pure il matto di tanto in tanto, ma mi porta sempre lontano.

Comments

Annachiara said…
E' proprio il caso di seguirlo, questo cuore, allora! Un bacio
fabdo said…
sempre, gigantessa di cuori! ^.^
SugarMama said…
Sis, vai davvero dove ti porta il tuo cuore...sono sicura che non ne rimarrai delusa!