perdono


ma non dimentico...

Questa frase ricorre spesso nel mio cervello come il refrain di un disco rotto.
Sentita un milione di volte da altre bocche, ho sempre creduto che fosse onorevole il poter perdonare.
Quando mi sono dovuta confrontare con una situazione personale dolorosa (causata da una persona alla quale voglio molto bene) che richiedeva la pratica di questo dire, ho preso atto che il fare é più di un mare distante.

Ma se non riesco proprio a dimenticare una cosa che mi ha ferita profondamente, ho in realtà perdonato la persona che l'ha causata?
Me lo chiedo in continuazione, visto che quel dolore fa spesso capolino nel mio cuore e la sua intensità é la stessa del momento in cui é stato causato.

Perdono ma non dimentico....
Ma in realtà che vuol dire?!
Il ricordo, nel mio caso, fa male. Io vorrei poter dimenticare per liberarmi, ma non ci riesco.
L'unica chiave per aprire la porta della libertà, é il Perdono. Questo lo so.
E se io dentro provo ancora dolore e risentimento, vuol dire che non ho perdonato. Mi illudevo solo.
Pur essendo Cristiana, non sono un'anima pia e "porgi l'altra guancia" non abita con me. Detto questo, come posso liberarmi, come posso trovare la mia strada del Perdono?

Il tempo, quel gentiluomo, anche in queste circostanze é il mio fedele compagno. E' lui che mi aiuta a domare i sentimenti di rabbia, vendetta, risentimento e delusione quando sono vittima di un torto.
Già... stemperare, ridimensionare, placare...siamo sempre lì!
Ma di eliminare, cancellare, azzerare, ne vogliamo parlare??! Come ci si libera definitivamente di questi sentimenti negativi che consumano l'anima??!
C'é un corso?? Un metodo, un "Perdono for dummies" da poter consultare?? Qual é insomma la strada maestra verso la Meta Sublime???

Cerco risposte... leggo, leggo, capisco... L'unico posto dove posso trovarle, é dentro di me...
Pare facile... la strada per il Perdono é scura e lunga. Non é per tutti e io...
...io speriamo solo che me la cavo...

"Camera di perdon savio uom non serra
ché 'l perdonar è bel vincer di guerra"

(Dante, Rime XLVII)


Comments

Simona Carini said…
Il perdono e' una di quelle cose su cui, a parole, siamo tutti d'accordo, ma poi, passare ai fatti e' arduo. Forse il primo passo e' quello dell'accettazione dei sentimenti che provi, qualsiasi essi siano. In quanto al perdono, mi domando quanto sia il prodotto di un atto volontario e quanto invece non sia qualcosa che un giorno ci svegliamo e scopriamo che e' successa. Elucubrazioni probabilmente non molto utili...
fabdo said…
Sai Simona sulla spontaneità del fatto, per come sono fatta io, ho i miei dubbi...potrei però sempre essere smentita, il che non mi dispiacerebbe...
Annachiara said…
La storia del perdono è lunga e complessa. Io penso che sia solo un concetto cristiano. Ed ho lavorato su di me per moltissimi anni per togliermelo di dosso. Perché solo se c'è il peccato ci può essere perdono. Solo se c'è colpa ci può essere perdono. Secondo me colpa e peccato son due concetti troppo negativi per fondare la coscienza di un individuo. Insomma cara, secondo me quel che è fatto è fatto.
FrancescaV said…
io mi sento soltanto di dirti che 'perdono ma non dimentico' fa parte di quel calderone di frase fatte che dovremmo buttare via, senza pensarci su. IO ti auguro di perdonare ed andare avanti. Baci!
Sara B said…
secondo me si riesce a perdonare solo "risolvendo" il problema che ha causato questo tuo malumore, e questo è possibile solo parlandone con la persona che, involontariamente o meno, è stata responsabile di ciò... il perdono secondo me si fonda sul dialogo. in bocca al lupo ;-)
Imma said…
Come ti capisco: perdonare e' piu'facile a dirsi che ad applicarsi. Forse come accennavi il problema vero e' dimenticare; se ci si riesce, forse si arriva anchew a perdonare! Se co roesci, dimmi il tuo segreto! Un abbraccio
Anonymous said…
Più lo amo e più non riesco a perdonarlo per quello che ha fatto.Ma forse non voglio farlo davvero.Forse ora gli sto dando quanto più posso per poi portarglielo via all'improvviso e vendicarmi.Ma non sono una che si vendica.E allora?Perchè non riesco a perdonare?O meglio,a dimenticare?Sarà il mio amore debole?Eppure sto soffrendo da morire nell'attesa che il tempo faccia il suo dovere e mi faccia stare meglio.Può mai essere sintomo di debolezza?!
A volte penso che sto solo rallentando la fine,che non dimenticherò mai,ma che non trovo il coraggio di stare senza di lui.Senza di lui...è un pensiero che non riesco a prendere in considerazione,è come se non fosse...naturale.
Magari se lo lasciassi davvero,piangerei,starei male,non vorrei vedere nessuno,mi sentirei vuota...ma libera.
Per ora resta solo un'ipotesi,in attesa di arrivare alla dimostrazione.

M.A.
fabdo said…
meringona cara quello che dici è giustIMO! perdono o non perdono a me interessa solo dimenticare o non stare male quando ci penso...per l'intanto sono impantanata =_= uf uf uf

francesca, a me questa frase sta particolarmente antipatica...o per dirla alla francese me pare proprio 'na strun...ta! oeps ^_^

sara, ne abbiamo parlato più volte. lui credo si sia reso conto di aver sbagliato in quell'occasione anche se non lo ha mai ammesso apertamente.il fatto è che in questa questione abbiamo due modi completamente diversi di vedere le cose...e io non riesco proprio a superare la soglia e entrare nella fase perdono (?) o dimenticanza che dir si voglia...

imma, la mia speranza la ripongo nel tempo...chissà fra un paio d'anni vedrò le cose diversamente...
xox

m.a., in teoria dovresti sentirti libera se riuscissi a dimenicare/perdonare rimanendo con lui...la pratica sappiamo entrambi quanto sia diversa...
dalle parole che scrivi e dai sentimenti che ne traspaiono, non sono sicura che lasciarlo eliminerebbe il problema.
parli di debolezza, ma io non ne vedo traccia. tutt'altro, direi. stai combattendo stoicamente per qualcosa che ami, sopportandone anche i dolori e le lacerazioni che provoca...la chiami debolezza?
ma le mie rimangono solo elucubrazioni, non sapendo cosa ti ha ferito e la gravità.
quello che ho da dirti rimane pur sempre soggettivo e inconcludente vista la mia di situazione in questo contesto...

spero davvero nel tempo, lui fino ad ora è stato il mio compagno fedelissimo.
mi rincuora il fatto che cose che anni fa mi facevano male da morire ora sono chiuse innocue, in una scatola polverosa nella stanza archivi del mio cervello...
perchè in questa occasione dovrebbe essere differente?!

la domanda me la sono posta da tempo e la risposta è che posso e voglio aspettare quel tempo...

tu?
Anonymous said…
Voglio aspettare.D'altronde è per questo che continuo a stare male.

Lui ora mi sta dando così tanto,non mette una virgola fuori posto e,a volte,è come se io non mi sentissi più abbastanza per lui.Io sono cambiata,sono più "distaccata" e lui lo vede,lo sente.Ma non riusciamo a stare lontani,o meglio lui non demorde.In un modo o nell'altro,dice,mi sposerà.

Voglio e posso aspettare,spero solo di non fare del male ad entrambi.

M.A.
fabdo said…
m.a., a meno che non è in dubbio il tuo amore per lui, concentrati allora su questo fatto (darti tempo) e vedrai che il fardello si alleggerirà e ne gioverete entrambi...