il giorno del "giudizio" ovvero il chirurgo

il grande giorno è arrivato.
Io e Ronald siamo arrivati in ospedale in anticipo, erano le 14.10. Mi sono presentata in accettazione per comunicare la mia presenza e l'infermiera mi ha detto di accomodarmi in sala d'attesa che da lì a poco sarei stata chiamata dal dottore.
Dopo circa una decina di minuti sento il mio nome e mi viene incontro un dottore che non era van de Laar. Ho pensato fosse il suo assistente. Ci conduce nello studio, vuoto, e si presenta: dr. Acherman, anche lui chirurgo.
Ero disorientata. Il dottore m'informa che van de Laar era ancora in sala operatoria e che lui lo stava sostituendo. La mia espressione  deve essere stata così eloquente che lui stesso mi ha chiesto: "è rimasta delusa signora?"
La mia risposta è stata sincera: ho aspettato un mese in più per poter avere l'appuntamento con quel chirurgo e alla fine mi ritrovo con un altro dottore. Sì, ero delusa.
Lui molto intuitivo e diretto, mi ha detto che capiva e che avrebbe fatto del suo meglio per pareggiare il colpo.
La sua schiettezza mi ha fatto sorridere. Mi sono ripresa, anche perchè mi ha colpito positivamente la sua perspicacia e il suo sguardo.
"Lei è idonea, glielo dico subito, così togliamo ogni ulteriore ansia dal tavolo" mi ha detto, strappandomi così un altro sorriso. Poi ha aperto il mio dossier e mi ha informata che io, per loro, visto il mio profilo medico, sono una candidata ideale per il Gastric Bypass. Dallo stesso dossier, risultava ovviamente, la mia preferenza per la Sleeve, ma io l'ho preceduto dicendogli che nel frattempo, ero arrivata da sola alla loro stessa conclusione. Lui ha così stampato un documento, che altro non era che il Consenso Informato.
Sull'ultima pagina mi ha spiegato con un disegno in cosa consisteva l'operazione.
A quel punto gli ho posto la mia domanda: se il GB e la Sleeve sono considerate operazioni con solo effetto restrittivo, che funzione aveva il bypass del duodeno?
Molto semplicemente lui mi ha detto che il fatto di saltare il duodeno riduce quasi del tutto i problemi di riflusso. Inoltre si è constatato che, ha delle ricadute molto positive a livello metabolico. In generale c'è un minore senso di fame e poi, in molti pazienti obesi con diabete tipo II (mellito), per esempio, dopo l'operazione la malattia scompare.
Si parla di quota malassorbitiva solo in caso di GB distale, che loro non praticano. Il mio sarà prossimale.
Con il GB potrebbero verificarsi delle carenze di vitamine e minerali e per questo motivo, la dieta dovrà essere integrata giornalmente con una compressa multivitaminica.
Poi, prima di iniziare a leggermi il Consenso Informato, mi ha detto che ogni operazione chirurgica comporta dei rischi, che nel peggiore dei casi, possono condurre anche alla morte.
Per i pazienti obesi ovviamente questi rischi sono maggiori. Io, da loro, sono considerata una paziente a rischio di  classe A, la meno peggio, visto che la C è la peggiore. Sarebbe stato auspicabile, pertanto, perdere un pò di peso prima dell'intervento, per ridurre i rischi operatori.
Il dr. Acherman ha così iniziato a leggermi e spiegare, dove era necessario, ogni parola del documento ed io lo seguivo attentamente.
Ad un certo punto si è interrotto e si è rivolto a Ronald, chiedendogli se tutto andasse bene.
Io sono rimasta sorpresa da questo suo commento, non mi ero resa conto che mio marito si era un pò rabbuiato dalla preoccupazione. Il chirurgo sì.
Gli e mi ha detto che era comprensibile la preoccupazione, ma questi rischi sono tutti potenziali e i pazienti debbono essere informati di tutte le eventualità, inclusa la morte.
Le loro personali statistiche sono anche al di sotto della norma (che è dello 0,5%): 0,2% di mortalità. Hanno avuto un solo decesso e si trattava di un paziente precedentemente operato allo stomaco, che per via di occlusione intestinale, doveva essere rioperato, e che purtroppo non ha superato l'intervento.
Operano giornalmente e il numero dei pazienti trattati in totale è notevole. Conoscono le possibili complicazioni di questo intervento e sanno affrontarle con criterio e cognizione di causa. Certo i rischi rimangono, e ogni paziente, si sa, è una storia a parte. E di questo dovevo essere informata.
L'operazione, effettuata in laparoscopia, avrà una durata di circa 65 minuti e la degenza, se non ci sono complicazioni, è di un giorno. L'ultimo passo dello screening pre-operatorio sarà l'incontro con l'anestesista.
Ho firmato il documento.
Il dr. Acherman ha compilato il modulo di richiesta operazione e sorridendo mi ha chiesto, già conoscendo la risposta, se desideravo essere operata dal dr. van de Laar e lo ha scritto nel modulo, sottolineandolo ed evidenziandolo. Gli ho anche detto che per me il periodo più comodo per l'intervento è verso la metà di luglio, lui mi ha risposto che, compatibilmente con le loro agende, ne avrebbero sicuramente tenuto conto.
Prima di salutarci, mi ha consegnato i documenti e mi ha detto di tornare in accettazione per fissare un appuntamento con l'anestesista e comunicare la mia preferenza di data per l'operazione.
Così ho fatto. Incontrerò l'anestesista il 9 giugno prossimo, dopodicchè sarà fissata la data dell'operazione.
La reazione di mio marito, mi ha molto sorpresa. Non me l'aspettavo. In tutto questo tempo lui è stato il mio pilastro, e constatare questo piccolo cedimento, me lo ha fatto sentire ancora più vicino.
Ne abbiamo parlato, uscendo dall'ospedale. Mentre il dottore elencava tutte quelle complicazioni fino alla più estrema, Ronald si è reso conto che c'eravamo quasi, dalle parole si stava passando ai fatti e l'ipotetica possibilità di perdermi lo ha scosso emotivamente. Ora capiva veramente fino in fondo cosa ho provato io per tutto il tempo di questo percorso. Ha compreso davvero le mie paure, le mie perplessità, i miei dubbi, i dilemmi che mi hanno arrovellato l'anima. Si è reso conto della grandezza del passo, e per questo, era doppiamente orgoglioso delle mie "conquiste" chè dimostrano coraggio e determinazione.
Ci siamo abbracciati nel parcheggio, entrambi commossi e sopraffatti dalle nostre emozioni.
Nell'aria, oltre al calore del sole, il peso delle parole che non abbiamo ancora detto.

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