le mie braccia/6


il 14 marzo ho dato letteralmente un taglio alle mie braccia d'aliante. Non mi sembra neanche vero, ma gli airbags che mi portavo appresso da vent'anni non ci sono più. L'operazione, in anestesia generale, è durata due ore, sono stati rimossi in totale 500 g di pelle in eccesso ed è andato tutto bene. Sono rimasta in ospedale un giorno e mezzo e ci ritornerò fra una settimana per il controllo post-operatorio.
Prima dell'intervento non sapevo davvero cosa aspettarmi, ma devo dire che il dolore è sopportabile e la parte più difficile fino ad ora è indossare una speciale guaina contenitiva per sostenere le braccia e proteggere le lunghe ferite (dal gomito fino a sotto le ascelle) da movimenti bruschi ed ampi, nonchè ridurre il gonfiore. La vivo come una vera e propria camicia di forza, che m'impedisce di muovermi, ma è davvero indispensabile per le prossime 4 settimane. 
Ieri, complice una bellissima giornata di primavera, dopo una settimana di arresto domiciliare, anche per via del brutto tempo che non ci abbandona, sono uscita da sola per fare delle piccole compere. Ho guidato e portato un paio di buste che non erano pesanti ragionando in termini pre-operatori, ma di fatto ho sforzato troppo le mie braccia e loro me lo hanno mandato subito a dire, con gonfiore, dolore e leggero sanguinamento sotto le ascelle del quale me ne sono resa conto stamattina al cambio cerotti.
La convalescenza, con quasi immobilità forzata, è finora la parte più difficile dell'operazione.
In sala operatoria non avevo per niente paura ed ero serena, tanto da scherzare con la chirurga e tutto il numeroso staff presente prima di cadere nel sonno profondo. I dolori, con stupore anche della dottoressa, sono stati sopportabili sin dal risveglio. Il più del fastidio è stato causato dai drenaggi che avevo nelle due ferite, la flebo e il catetere che ho dovuto tenere per una notte. Sarà che la mia soglia del dolore è abbastanza alta e non sono una lagnona, ma non posso dire di soffrire le pene dell'inferno. La ferita tira soprattutto all'altezza dei gomiti e sotto le ascelle, ed essendo la guaina molto attillata, mi crea irritazione nella parte interna dell'avambraccio dove praticamente mi taglia la pelle. Dormo in posizione supina (per me da tortura) insaccata come un salame, non potendo girarmi nè sui fianchi, nè sulla pancia. Ma per fortuna dormo.
Tutto questo è sopportabile, dicevo, rispetto al dover dipendere in quasi in tutto quello che devo fare, da mio marito. Il che pesa a me, non a lui. Il fatto, però, che oggi mi senta una pezza dopo quel pò di attività fatta ieri, penso sia sufficiente a mettermi in riga e prendermela, volente o nolente, con la calma dovuta, altrimenti qui rischio di allungare i tempi di guarigione.
Per quanto riguarda il risultato, posso dire che, anche se non ottimale, è soddisfacente. Mi rimangono due braccia importanti, di sostanza, ma senza i ventagli di pelle che pendevano dondolando e m'intralciavano in tutto. Va anche detto che, dopo appena una settimana, sono lontana dal vedere il risultato definitivo e venerdì prossimo mi farò dire dalla chirurga cosa potrò aspettarmi.
Insomma, la parabola delle braccia d'aliante volge al termine e, concedendomi un secondo di autoreferenzialità, non posso che complimentare me stessa per questa nuova prova di determinazione e coraggio.
You go girl!

Comments

Simona Carini said…
Permetti di dirlo a noi: you go girl!
:)